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UBNP- Un Bambino nella preghiera
9 avril 2010

Aprile 2010 - La Chiesa Di Fronte Allo Scandalo Della Pedofilia

 LA CHIESA DI FRONTE ALLO SCANDALO DELLA PEDOFILIA

Di fronte allo scandalo della pedofilia che colpisce cosí duramente la nostra Chiesa, oggi ancora di piú, noi possiamo mantenere la nostra preghiera e diventare ancora di piú delle « piccole fiamme di Misericordia » per i preti e per le loro giovani vittime.

Per nutrire la nostra riflessione e la nostra preghiera, ecco, in parte, l’omelia che pronunzia Padre Bruno il giorno del Venerdi Santo 2010 nella sua parrocchia di Chantilly.

« Bisogna evocare in questo Venerdi Santo, questo male abissale che emerge nei media, dei crimini di tanti ministri.

1 – Non bisogna relativizzare questo male, annegarlo nel contesto. Non bisogna innanzitutto difendere la nostra Chiesa, una delle istituzioni di questo mondo che sono coinvolte. Anche se sentiamo che alcuni, fuori e dentro (come non soffrire degli attacchi di Hans Kung !), approfittando per attaccare in maniera massiva e bersagliata, la nostra Chiesa, il nostro Papa, il celibato dei ministri, non é auspicabile di attaccarci a difenderci davanti al mondo, davanti alla societá, davanti ai media.

2 – Bisogna innanzitutto osare guardare questo male, abissale, enorme, ripugnante.

Questo male che indica la disperazione, parola antica, o il nichilismo, parola moderna.

Il peccato dei ministri mi sembra a misura di due altri grandi peccati della nostra umanitá.

-          Anche se io so, lontano da tutte le tesi rifiutate di « popolo deicida » che tutta l’umanitá ha concorso e concorre al rigetto della Luce, il primo peccato é questa allucinante incomprensione particolare d’Israele davanti alla misericordia del Messia. San Paolo ne parla nella sua lettera ai Romani, cap. 9 a 11.

-          Il secondo é il peccato dei pagani nella Shoah, contro il Popolo ebreo, scelto da Dio che fa alleanza.

-          Il terzo peccato maggiore sta apparendo, la pedofilia dei ministri cristiani e cattolici, trasformando un ministero del Padre, vera « Icona di Dio-Padre » in « Idolo che oscura l’immagine del Padre ». […]

Questo male, bisogna guardarlo – non da noi stessi, noi saremo vinti- ma nello sguardo di Dio su questo male che viene ad affrontare. Questo male vinto dalla croce.

-          Perché noi guardiamo dalla terra in mezzo ai popoli senza fede, noi dobbiamo poi guardare innanzitutto la sofferenza dei bambini.

La lettera di Benedetto XVI ai cattolici d’Irlanda lo dice. Spero che voi l’abbiate letta.

 

Bisogna poi guardare la sofferenza di Dio stesso.

La venerazione della croce ! Se noi abbiamo un pó di amore vero, noi dovremmo essere frantumati da singhiozzi, dalla compassione verso l’innocente cosí torturato. Ma non solo, noi la guardiamo solo gentilmente, piosamente, devotamente, ma noi l’immaginiamo breve. « Giusto » qualche ora spaventosa. Quanti dicono oggi che « tanti soffrono di piú ognni giorno ».

Che accecamento sulla sofferenza di Dio.

Questa sofferenza d’amore, di compassione di Dio per noi non é durata che tre ore sulla croce, ma dal primo peccato di Adamo ed Eva, fino alla fine di questo mondo.

Allo stesso modo che la transfigurazione manifestó per tre ore la gloria di Dio, la croce manifestó per 3 ore la sofferenza di Dio. Ma esse sono, gloria e sofferenza, coeterne, in questo Dio che ama !

Allora si, in questo giorno, in queste poche ore, si vedono declinate tutte le fonti di questa sofferenza d’amore, resa visibile nel dolore di Gesú : cattivi giubilanti – folle versatili –guariti ingrati – capi romani – capi ebrei –apostoli, Giuda e Pietro.

Egli soffre delle sue piaghe, visibili, del suo corpo.

Ma c’é questo male invisibile, interno, del cuore.

Egli soffre piú della nostra povertá, stupiditá, cattiveria, ingratitudine, viltá.

Egli soffre del dolore del Padre verso di lui disprezzato, e verso noi peccatori induriti.

Egli soffre della cattiveria dei cattivi, della sofferenza delle vittime, di questo misto in noi di essere al tempo stesso, vittima, colpevole e complice.

Egli soffre perché noi relativizziamo sempre il male che facciamo, giustificandolo.

 

Bisogna poi guardare la sofferenza dell’umanitá, che non sa dove trovare una luce, una porta alla sua angoscia, perché la Parola di vita del Cristo é oscurata in maniera drammatica.

 

Bisogna infine, guardare la sofferenza della Chiesa, testimone, missionata per dire la vittoria del bene contro il male e si vede denudata, essa stessa fonte di mali, dei crimini inimmaginabili, per la loro gravitá, per la loro grandezza.

 

3- Bisogna poi parlare dello stato di testimonianza della Chiesa.

I suoi nemici gridano di gioia contro essa, perché essa porta una luce che il mondo, nel senso di mondo peccatore, non vuole accettare, per peccato e per folle ignoranza. Molti

troveranno la loro soddisfazione ai peccati della Chiesa per spiegare i propri in piena pace. Non bisogna dimenticare che questa societá demoocratica, dei Diritti dell’Uomo, al tempo stesso liberale e libertaria, a legalizzato sotto Hollande da qualche anno, un partito politico che domanda ufficialmente la libertá di commercio sessuale con i piú giovani adolescenti. Non ci manca che vedere il commercio della pornografia nelle strade e nei media ! Che scandalo organizzato, militante, criminale.

 

Ma, noi lo sentiamo, noi lo crediamo, la Chiesa deve proseguire la sua propria opera in questa realtá.

Qual é dunque oramai, agli occhi del mondo, la sua legittimitá ?

Mi ricordo queste parole di Papa Paolo VI all’ONU, negli anni del Concilio :

La Chiesa viene prima delle nazioni, « Esperta in umanitá ». Giovanni Paolo II a ripreso queste parole.

Dopo queste rivelazioni cosa valgono queste 3 parole, « Esperta in umanitá » ?

 

Sono state probabilmente dette da Paolo VI pensando ai numerosi aspetti positive della nostra storia.

-          Pensando alla Rivelazione attraverso la quale Dio ha donato a Israele e alla Chiesa, un sapere sull’umanitá ferita a morte dal peccato. Questa umanitá amata e salvata.

-          Pensando alla storia della Chiesa, che malgrado i suoi peccati, a apportato al mondo tanto progresso e tante opere, istituzioni, comunitá dedicate alla caritá.

-          Pensando a tante sante e santi dal percorso cosí eloquente, modello di umanitá riconciliata.

Dopo queste rivelazioni, cosa valgono queste 3 parole, « Esperta in umanitá » ?

 

Mi sembra che noi siamo chiamati non ad abbandonare questa pretenzione, ma a scavarla, a approfondirla.

Noi ne abbiamo visto i lati positivi, noi l’abbiamo respinta guardandone i lati negativi.

Dio é venuto per i peccatori, ma entrare in comunione con lui, non spegne istantaneamente il male.

-          Il Kyrie all’inizio delle messe e la chiamata ai sacramenti di riconciliazione durante tutta la nostra vita, ci ridicono la nostra comune povertá.

-          Anche le Scritture ci avvertono. Se il primo popolo dell’Alleanza ha peccato (l’adultera di Israele e la non-accoglienza del Messia), la Chiesa deve aspettarsi a dover un giorno scoprire il suo proprio peccato, lo stesso peccato. Se i re, i preti e i profeti d’Israele furono spesso peccatori, deve essere lo stesso per la Chiesa innestata su Israele, e in particolare per i suoi ministri !

La nostra esperienza in umanitá non potrá soltanto essere dal lato buono, dal bel viso della Chiesa : « venite a vedere quello che Dio ha fatto di bello con noi », ma sará completato da questa veritá : « Venite con noi. Ogni giorno, noi siamo misteriosamente testimoni della Misericordia di Dio per noi ».

 

4 – Bisogna allora che ritroviamo queste realtá cristiane ben trascurate in questi tempi moderni: la Misericordia di Dio, il male generato da qualcuno, il Maligno, e il peccato di tutta l’umanitá.

 

La Misericordia. Da San Giovanni passando per Santa Margherita –Maria di Paray-le Monial fino a Santa Faustina. La consacrazione e la devozione al Cuore di Cristo sono di attualitá, perché esse ci riportano al Cuore dell’Eterno.

Il Maligno. Il nostro stupore davanti al baratro del male ci dice quanto noi abbiamo rimosso quello che la Scrittura, la Tradizione, il Magistero, la Liturgia, la Vita Mistica ci dicono del Diavolo. La modernitá ci ha destabilizzato. Obbligati a rinquadrare il nostro sapere davanti alle scoperte moderne, noi abbiamo mal percepito. Nella lettera agli Efesini, capitolo 6, San Paolo ci dice pertanto : « Rivestitevi dell’equipaggiamento di Dio per il Combattimento, al fine di poter resistere contro le manovre del Demonio, perché noi non dobbiamo lottare contro gli uomini, ma contro le forze invisibili, le potenze delle tenebre che dominano il mondo, gli spiriti del male che sono sopra di noi ». Paolo non inventa niente. Il Signore stesso, nella Passione che abbiamo appena ascoltato lo dice : Luca, 22, 31 : «  Simone, Simone, Satana vi ha reclamato per passarvi al setaccio come il frumento, ma io ho pregato per te…”, e in Giovanni13, 26-27 “ Gesú ha dato a Giuda il boccone e dopo, Satana é entrato in Giuda. Gesú gli disse: “quello che tu fai, fallo presto!”

Quale incoscienza e leggerezza per aver cosí abbandonato un combattimento soprannaturale nel quale noi siamo stati chiamati a prendere posizione! Sensa trascurare le scoperte della psicologia moderna, bisogna che sia ridato l’esorcismo nella nostra Chiesa!

Il peccato di tutti, fino ai ministri di Dio.

Come non invocare il caso limite di Padre Marcial Marciel, fondatore dei Legionari di Cristo. Indipendentemente dal fatto che questa dinamica Congregazione moderna non é ben vista in Francia a causa della sua tonalitá troppo comunitaria, non si puó negare che essa é opera di Dio e che Padre Marcial é un autentico fondatore. Noi apprendiamo, dolorosamente, e questa giovane congregazione ancora piú dolorosamente, che pu  al cuore stesso della vita dei grandi fondatori, un misto inestricabile, inimmaginabile, di virtú e di peccati, di santitá e di crimini !

Essere « esperti in umanitá » per la Chiesa significa sentire quello che Dio ci dice, tramite la sua Provvidenza, quando lascia salire, rivelarsi la miseria dei suoi, vescovi e preti della sua Chiesa.

Ci vorranno dei decenni per lavorare, risanare questi drammi dell’umanitá peccatrice, dove si mischiano in maniera allucinante, virtú e peccato, in un lavoro al tempo stesso spirituale, morale e psicologico.

Solo a questo prezzo il dovere di testimoniare sará sovrastato, per la Gloria di Dio e la Salvezza del mondo. Alla fine dei tempi, tutto insieme e parallelamente, Israele e la Chiesa si ritroveranno nella gioia della Misericordia servita per tutta l’umanitá, ma innanzitutto sempre ricevuta per noi, popolo dell’Alleanza.

Noi andiamo ora a venerare la croce di Cristo e essere invitati alla tavola del suo corpo.

In questo momento, io pregheró per i Bambini abusati, per la Chiesa d’Irlanda e del mondo intero, per Padre Marcial Marciel, il fondatore dei Legionari di Cristo, e per Hans Kung dalla critica cosí perversa, e per il nostro papa Benedetto XVI concentrato sulla sua opera di fare la Veritá : che il Signore doni loro e doni a noi tutti, questa umile esperienza in umanitá : il Vangelo nelle nostre vite ».

                                                                                            Padre Bruno Daniel, Venerdi Santo 2-4-2010

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  • ‘’UBNP- Un Bambino nella preghiera’’ (= UEDLP in francese). Il proposito di quest’opera e’ di pregare per dei bambini maltrattati e degli adulti che maltrattano, di tutte le religioni e di tutti i paesi.
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